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Recensione "Dove c'è fumo" di L.A. Witt

Titolo: Dove c'è fumo
Titolo originale: Where there's smoke
Autrice: L. A. Witt
Traduttore: Barbara Belleri
Editore: Triskell Edizioni
Genere: contemporaneo
Data di uscita: 11 gennaio 2017
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Sinossi
Anthony Hunter si chiede che diavolo gli è saltato in mente di accettare di condurre la campagna di un candidato inesperto perché venga eletto Governatore della California. Non appena incontra il bellissimo, carismatico – e sposato – politico, l’attrazione si scontra immediatamente con la sua solida professionalità, e Anthony si rende conto di trovarsi in una situazione molto difficile. 
A Jesse Cameron non piace l’idea di presentarsi come un candidato retto e felicemente sposato, ma suo zio, ex senatore, insiste col dire che questo gli darà un vantaggio sul suo rivale. L’unico problema è che il matrimonio di Jesse è finito, ed esiste solo per mantenere intatta la sua facciata eterosessuale. Oh, e poi c’è il piccolo dettaglio che riguarda la sua innegabile attrazione verso l’estremamente sexy compaign manager. O il fatto che quell’attrazione sia molto, molto reciproca.
Non ci vuole molto prima che la tentazione esploda in una rovente relazione segreta, ma sotto il microscopio dei media e lo scrutinio del pubblico votante, Anthony e Jesse riescono a nascondersi solo fino a un certo punto. 
E questo è uno scandalo al quale una campagna non può sopravvivere…

Recensione
Se è vero che un libro può essere in grado di sconvolgerti cosi tanto da farti incendiare il sangue nelle vene, se è vero che una storia può far girare il tuo cuore come una trottola lasciandoti perso e disorientato, se è vero che due personaggi possono fare a pezzi la tua forza di volontà e ricomporla a loro piacimento, allora, non dovete far altro che sedervi comodi ed iniziare “Dove c’è fumo”, di L.A. Witt, edito da Triskell Edizioni. Okay, lo ammetto, sono schifosamente di parte. Adoro la Witt, amo tutto ciò che scrive, leggerei anche la sua lista della spesa e mi appassionerei anche all'elenco delle cose da mettere in valigia, se scritto da lei. Però, se devo essere sincera, “Dove c’è fumo” si discosta in parte dagli altri suoi lavori. Voglio iniziare questa recensione dicendo proprio questo: ci troviamo di fronte a un libro che per stile, ritmo, tematiche e contenuti si allontana di molto da quello che è il romance M/M così come lo conosciamo.


Antony Hunter è uno stimato Compaign Manager, uno dei migliori nel suo campo. È un uomo fatto e finito, accanito fumatore, disilluso e con i piedi ben piantati per terra. Farebbe di tutto pur di far eleggere un suo candidato e per questo nel suo lavoro mette tutto se stesso ed è capace di curare i dettagli in modo maniacale: si trova sempre nel posto giusto al momento giusto, ha straordinarie doti sociali, conosce tutti i punti deboli dei suoi avversari e le zone da colpire. Senza remore, senza rimpianti. Perché lui, nel suo lavoro, mette una passione e una dedizione fuori dal comune: crede in ciò che fa e, quando accetta un incarico, pretende il cento per cento da tutto il suo staff, candidato compreso. È per questo motivo che, di fronte alla richiesta di un suo vecchio contatto lavorativo, si sente incerto e poco entusiasta. L’incarico vede correre per il titolo di Governatore della California Jesse Cameron, avvocato poco conosciuto con un passato da attore di scarso interesse. "Follia!" pensa Antony, abituato a scegliere da solo i suoi candidati. Ma se a chiederglielo è Roger Cameron, ex uomo politico di cui ha curato la campagna elettorale portandolo alla vittoria nonché zio di Jesse, Antony non può far altro che accettare, pregando di uscirne vivo e, ovviamente, vincente.
Jesse Cameron sembra avere tutto quello che un uomo può desiderare: una moglie bellissima, devota e innamorata, una casa stupenda a Malibù, una famiglia d'origine ricca e famosa. Ed è così che si presenta a tutta la popolazione della California: da uomo retto, con una vita pulita come un lenzuolo fresco di bucato. È bello, ma non è solo il suo aspetto fisico ad ammaliare, perché ha anche fascino, molte cose da dire e un'ottima capacità dialettica per farlo. Nessuno si aspetterebbe la sua candidatura a governatore della California, ma il pubblico ama i personaggi come Jesse, ovvero persone con una vita apparentemente splendida da guardare, sbirciare, spiare e così la corsa ha inizio.
Jesse e Antony si incontrano per la prima volta sul set di un servizio fotografico in cui la vita di Jesse viene messa alla mercé del pubblico, senza pietà e senza filtri. Ed in quel momento, Antony, uomo rigido e gay non dichiarato, avverte il primo potente brivido lungo la schiena.


“Dove c’è fumo” non è una storia d’amore o, almeno, non solo. Anzi, probabilmente questo è l’unico libro della Witt in cui l’amore non è la parte centrale della storia. La narrazione, infatti, ruota intorno alla corsa alle elezioni di Jesse, intorno alla carica che Antony vuole a tutti i costi che Jesse ottenga. Perché, se in un primo momento c’è stata una sorta di indecisione da parte sua, dopo aver conosciuto Jesse, Antony non ha più dubbi: il nipote di Roger Cameron deve diventare governatore della California.
La prima cosa che ho notato di diverso in "Dove c'è fumo" è il ritmo, molto simile a quello che troviamo nei thriller: le pagine sembrano chiudersi intorno al lettore senza lasciare via d’uscita, e ci si ritrova spesso a trattenere il respiro fin quasi a scoppiare. Come quando si nuota in una piscina olimpionica e si arriva a metà corsia, non ci si può davvero fermare, ma solo continuare a nuotare e nuotare e nuotare fino ad arrivare a quel maledetto muro. Ed è ciò che accade leggendo questo splendido libro, che tratta un tema più che mai attuale - la corsa alle elezioni - e che pone l'attenzione su ciò che il sistema politico americano molto spesso nasconde. "Dove c'è fumo" è anche un libro che parla di omofobia e che denuncia le ingiustizie di un sistema ancora troppo retrogrado e parziale, ed è un libro che parla d’amore, di passione, di fiducia, di affetto. I due personaggi principali, Antony e Jesse, sono caratterizzati alla perfezione, con una profonda analisi psicologica e sentimentale. Mantenete i nervi saldi quando iniziate la lettura, perché la tensione sessuale che emerge tra di loro, fin da subito, vi farà attorcigliare lo stomaco e mangiare le unghie, una ad una.
Infine, "Dove c'è fumo" è anche la storia di Simone, donna fragile come un ramoscello ma, allo stesso tempo, forte come il tronco di una quercia. È la storia del suo amore per un uomo che può darle solo tanto, tantissimo affetto, ma che non potrà mai corrispondere i suoi sentimenti. E, nonostante tutto, nonostante le paure, le insicurezze, il dolore e lo spettro di una malattia devastante che minaccia di colpirla, Simone deciderà di seguirlo ovunque, perché è cosi che dev'essere, perché Jesse è… Jesse. Non voglio, non posso dire altro. Scrivere questa recensione mi ha emozionato quasi quanto leggere il libro, perché “Dove c’è fumo” non è la classica storia tutta cuori e sesso, no, è un libro che ti entra dentro e ti spappola il cuore e che sotto certi aspetti ti lascia l’amaro in bocca. E lo dico pubblicamente, sperando che arrivi anche alle orecchie dell’autrice: adorerei leggere ancora di Jesse e Antony. Magari, un giorno, L.A. Witt potrà farci questo splendido regalo.


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