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Lily Carpenetti e la favola di "Non è ancora Natale": intervista e recensione



Gentilissima Lily, grazie per aver accettato il nostro invito: è un piacere poterti intervistare e annoverarti tra le autrici italiane che sono passate dal nostro blog!

Parlaci un po' di te: chi sei, cosa ami fare e quanto la scrittura incide sulla tua vita?
Sono una madre lavoratrice, opero nel sociale come assistente ai disabili, dopo aver lavorato per anni come maestra d'asilo. Il tempo è poco ma quando l'ispirazione prende, è incontenibile. Dico sempre di necessitare di una colf, ma i mezzi sono quelli che sono.

Ci sono autori e autrici che ti hanno ispirato e che t'ispirano ancora?
Sono una lettrice onnivora, leggo di tutto, spaziando nei generi. Devo dire che i miei preferiti sono Virginia C. Andrews e Christopher Pike, che con la loro visione della realtà mi hanno condizionata per intreccio e sviluppo.

Cosa c'è di te in quello che scrivi?
Moltissimo. In ogni protagonista, anche se è un uomo, c'è una parte di me e di come vedo e vivo la realtà. Chi più, chi meno, mi rispecchiano e fanno le scelte che farei io nella stessa situazione.
Non parlo di racconti autobiografici, ma i miei personaggi sono condizionati dal mio modo di vedere il mondo.
La protagonista che più mi rappresenta è Chiara, di Finalmente Donna, in quel romanzo breve c'è molto di me.

Quali sono secondo te gli ingredienti giusti per scrivere un buon libro?
Sicuramente la fantasia e la capacità di creare buoni intrecci, che appassionino il lettore. Ovviamente, non si deve dimenticare la forma: la grammatica e la sintassi sono essenziali. Inoltre si deve padroneggiare bene la storia e i personaggi: l'autore deve conoscere ciò che racconta, come la propria vita; non racconta tutto, ma le cose che offre al lettore sono conosciute e sentite. Non si dovrebbe lasciare un'impressione aleatoria delle cose.

Come definiresti, anche con pochi aggettivi, il tuo racconto “Non è ancora Natale”?
Introspettivo, sentito e commovente.
Si parla di un uomo messo a confronto con il proprio passato che, forse, potrebbe cambiare il corso degli eventi. Chi di noi non vorrebbe poter cambiare un avvenimento che ci ha toccati?
Alle volte però, la risposta ai nostri dubbi esistenziali è molto più vicino a noi di quanto possa sembrare.

Attualmente stai lavorando ad un romanzo? Cosa hai in serbo per noi lettori?
Che brutta domanda! Ho molti, troppi lavori in ballo.
Devo revisionare un M/M poliziesco, scritto a quattro mani con la bravissima autrice fantasy S. Marty, per poi proporlo a una Casa Editrice.
Ho iniziato altri tre romanzi M/M, tra cui un approfondimento sull'universo di Upside Down, e più precisamente sul carismatico personaggio di Parker Aames.
Inoltre, ci sono dei vecchi lavori da revisionare.
In prossima uscita per Amarganta un romanzo M/M molto dolce e soft, dal punto di vista sessuale. Una novella che è quasi una fiaba, dall'emblematico titolo Due Vite, perché una non è abbastanza per contenere l'amore.

Se volete essere sempre aggiornati sui progetti e sulle idee di Lily Carpenetti, è possibile seguire la sua Pagina Facebook: https://www.facebook.com/Bloodlust-137351842970995/?fref=ts

 

Sinossi:

Stefano Corsi ha una vita soddisfacente: una buona posizione e una relazione stabile con il figlio del suo titolare. Ma i fantasmi del passato sembrano turbare la sua quiete familiare, rendendo insicuro il suo compagno. La mattina di Natale, dopo l'ennesima lite con il suo bel Sebastiano tutte le sue certezze appaiono stravolte, quando si ritrova catapultato sette anni indietro, prima di alcuni eventi che hanno stravolto la sua esistenza. Come nel celebre film di Frank Capra, Stefano ha l'opportunità di vedere come sarebbe stata la sua vita in una sorta di sliding doors, illudendosi di poter cambiare il destino. Ma spesso, si ha bisogno di guardare le cose dal di fuori per rendersi conto di quanto sia prezioso ciò che già si possiede, perché la tua vita può essere meravigliosa.





Recensione

Lily Carpenetti è nota a lettori e lettrici per la serie "Upside Down" e per il suo bel romanzo "Crossroads", che anche io ho letto con piacere, trovandolo una vera chicca del panorama m/m romance italiano. Memore dello stile scorrevole e del talento creativo dell'autrice, ho iniziato la lettura del racconto "Non è ancora Natale" con curiosità e fiducia, finendo per leggerlo tutto d'un fiato! La Carpenetti, infatti, ancora una volta, riesce a colpire nel segno: non solo mi ha definitivamente conquistata, ma con la sua fresca ironia, mi ha fatto sorridere per tutte le (ahimè) poche pagine di questa bella novella ricca di spirito natalizio.
L'ironico e disincantato Stefano, un bravo e stimato architetto, per uno strano gioco del caso o per mano di una volontà divina, si risveglia nel suo appartamento la mattina della vigilia di Natale di 7 anni prima, solo e senza il compagno Sebastiano, che sembra sparito nel nulla.  




Non voglio assolutamente rivelare tutto quello che succederà al protagonista, perché è necessario per il lettore vivere con lui questo misterioso ritorno al passato, che gli farà vedere con occhi diversi il suo presente, ma è doveroso un richiamo al bellissimo film di Frank Capra, "La vita è meravigliosa": così come George Bailey, il protagonista del film, anche Stefano capirà quanto di grande e bello e utile c'è nella sua vita, in un momento in cui le cose non vanno come lui vorrebbe. 




Quando si decide di raccontare il Natale, si corre sempre il rischio di cadere nella banalità e nel "buonismo" forzato, d'altronde questa è la festa della "bontà" per eccellenza, un momento di riflessione e di condivisione per tutti, che ci ricorda che la vita non è fatta soltanto di superficialità, di egoismo, di aridità di sentimenti e di cinismo, ma la Carpenetti, con uno stile di scrittura scorrevole e una storia che miscela con equilibrio realtà, favola e sogno, ci regala una lezione importante: per vivere con ottimismo e rendere tutto meraviglioso è necessario apprezzare quello che si ha e non desiderare sempre quello che non è possibile raggiungere.
"Non è ancora Natale" è un libro che consiglio, scritto in modo leggero ed ironico, che sa lasciare una traccia emozionante del suo passaggio. 




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2 Commenti

  1. Risposte
    1. Grazie a te per la gentile disponibilità e per averci fatto emozionare con il tuo racconto :)

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